Cineforum: verso la Giornata in ricordo delle vittime delle mafie

In preparazione alla XV Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime delle mafie che si terrà a Milano il 20 marzo, il presidio “Daniele Polimeni” di Cuneo ha in programma un cineforum itinerante.

Saranno proiettati tre film che raccontano le storie di altrettante vittime delle organizzazioni criminali: Giancarlo Siani, Leonardo Vitale e Placido Rizzotto. Ognuno a suo modo e nel suo tempo ha pagato con la vita lo schierarsi contro i meccanismi criminali che stritolano ancora oggi l’Italia.

Le serate vogliono essere anche un’occasione per conoscere le attività del presidio di Libera a Cuneo.

  • VENERDI’ 12 MARZO, DRONERO, ore 21, palestra Scuola primaria

FORTAPASC

Era il 1985 quando Giancarlo Siani, ventisei anni e un lavoro da corrispondente senza contratto per “Il Mattino” di Napoli, fu ucciso dalla camorra. “La gente deve essere informata, deve conoscere…conoscere per poter scegliere da che parte stare…così si combatte la camorra, non con gli eserciti” scriveva Siani. E per questa ricerca della verità fu condannato a morte. (visita il sito dedicato a Giancarlo Siani)

  • VENERDI’ 26 MARZO, ROCCAVIONE, ore 21, Sala Consiliare (via Santa Croce 2)

L’UOMO DI VETRO

I mafiosi li chiamano “infami”, i magistrati “collaboratori di giustizia”: sono i pentiti, che con la loro testimonianza spesso contribuiscono a scardinare il sistema criminale dall’interno. Il primo fu Leonardo Vitale negli anni Settanta, ma le sue confessioni furono talmente precise che lo credettero pazzo. Dopo l’ospedale psichiatrico, Cosa Nostra si vendicò mettendolo a tacere per sempre.

  • VENERDI’ 9 APRILE, BEINETTE, ore 21, salone Polivalente (viale Gen. Dalla Chiesa)

PLACIDO RIZZOTTO

Secondo dopoguerra: Placido Rizzotto, figlio di un mafioso di Corleone, diventa sindacalista della CGIL ed esponente di spicco del Partito socialista italiano. Fu rapito e ucciso dalla mafia per il suo impegno a favore del movimento dei contadini contro la proprietà terriera (i Fasci siciliani). Oggi una cooperativa di LiberaTerra porta il suo nome e lavora le terre espropriate ai boss.