Sabato 2 Febbraio alle 14 “L’Italia che resiste” a Cuneo

“L’Italia che resiste” passa anche da Cuneo, dove raccoglie istituzioni, associazioni e cittadini pronti a stringersi in un “abbraccio” di solidarietà. La manifestazione di sabato 2 febbraio, con appuntamento alle 14 di fronte al municipio di via Roma, nasce come reazione spontanea contro quanto sta accadendo negli ultimi bui periodi.

“L’Italia che resiste” iniziativa spontanea che unisce Cuneo a tante altre città italiane, continua e amplia il cammino iniziato sotto la sigla “Minerali clandestini”. Dal mese di ottobre dello scorso anno l’impegno unitario di 57 sigle sindacali, politiche, associative,  cooperative e comunità , con molte persone libere, ha dichiarato: vogliamo tornare visibili.
Non possiamo più tacere a fronte dei continui soprusi che pagano, anche con la vita, le persone che più faticano.
Soprusi messi in atto da una classe politica insensibile, inumana e irresponsabile!
Noi ci siamo e saremo sempre di più per opporci a questa deriva della democrazia.
Insieme si può!!

Nell’annuncio diramato in tutti i Comuni italiani si chiede di portare con sé un simbolo del salvataggio in mare, per ricordare, poco dopo il Giorno della memoria, “perché non vogliamo essere come quelli che in tempo di guerra hanno fatto finta di non vedere quello che stava accadendo.


Libera si è espressa con questi comunicati stampa:
Migranti, non è questione di sicurezza o di ordine pubblico
Strage migranti in mare

“Proviamo un immenso dolore per queste morti innocenti. Sono morti che devono pesare sulle coscienze di tutti.
Basta ai venditori di illusioni, basta a chi fa propaganda su queste tragedie, basta a chi cerca scorciatoie con leggi che negano i diritti, alimentano illegalità e disperazione.
Le migrazioni non vanno sottovalutate ma governate in modo intelligente.
Ma se non si arresta il modo di pensare oggi prevalente gli effetti saranno devastanti. Ancora più devastanti di quelli che già vediamo intorno a noi.

Non ci sentiamo comodamente dalla parte giusta. La parte giusta non è un luogo dove stare ma piuttosto un orizzonte da raggiungere insieme.
Nella chiarezza e nel rispetto delle persone.
Non mostrando i muscoli e accanendosi contro le fragilità e la disperazione delle persone.

https://video.repubblica.it/dossier/immigrati-2015/migranti-don-ciotti-contro-la-chiusura-dei-porti-e-ora-di-insorgere/324961/325578