Sportello antiusura: Cuneo seconda a Torino per numero di richieste d'aiuto

Anche in provincia di Cuneo sono tante le richieste di aiuto da parte di famiglie e imprese a rischio usura come emerge da un articolo di Lorenzo Boratto apparso sulle pagine provinciali de  “La Stampa” di lunedì 12 aprile.

Di seguito l’articolo:

Famiglie e piccole imprese sempre più indebitate e meno capaci di fare fronte a rate, mutui e bollette, costi imprevisti, acquisti “necessari” o spese come i soldi per il dentista. Per questo a Cuneo, a luglio, è stato aperto un Centro antiusura nella Camera di Commercio.

Nei primi 9 mesi di attività le richieste di credito sono state 41. Due volontari, ex funzionari di banca, ricevono su appuntamento due volte al mese. Offrono consulenze gratuite, mettono ordine nei conti di famiglie e microimprese, oltre a vagliare la possibilità di accedere a nuovo denaro per chi è in temporanea difficoltà economica e a rischio usura: soldi garantiti e messi a disposizione dalla Fondazione Crt.

Il centro è gestito dalla onlus “La Scialuppa”: quella della “Granda” è la quinta sede in Piemonte dopo Torino (aperta nel ’98), Verbania, Novara e Ivrea. Delle 41 richieste, per due terzi sono famiglie o singoli (le categorie più rappresentate sono dipendenti e pensionati, quasi tutti nei guai con la cessione del quinto dello stipendio): l’età media è di 51 anni. Il più anziano rivoltosi al Centro di ascolto è un pensionato di 79 anni, il più giovane un imprenditore di 27. Poi ci sono artigiani, disoccupati, agricoltori, negozianti, agenti di commercio, autotrasportatori, liberi professionisti. La provenzienza: Cuneo, Fossano, Bra, Borgo San Dalmazzo, Cherasco e Dogliani, poi tanti paesi, da Neviglie a San Michele Mondovì, da Bene Vagienna a Faule. In tre casi sono richieste astigiane.

Le situazioni debitorie “risolte” sono state 4: solo in un caso c’è stata l’erogazione di denaro (5.500 euro). Altre 19 istanze sono in fase di studio, mentre per 12 persone non è stato possibile ristrutturare i debiti.

Il presidente de “La Scialuppa”, Ernesto Ramojno: “Siamo volontari e chi si rivolge agli sportelli racconta le come come stanno, i proprio problemi. Cerchiamo di coinvolgere sempre il gruppo familiare nelle consulenze. L’emergenza? La cessione del quinto, oggi molto pubblicizzata. Potrebbe rappresentare uno strumento valido per chi, lavoratore dipendente, ha bisogno di soldi, ma ci sono anomalie e inefficienze del mercato che vanificano questo strumento. I tassi arrivano al 20%, in certi casi limite superano il 50%: troppo, così la restituzione spesso diventa impossibile”.

Il meccanismo è semplice: il datore di lavoro preleva una quota di soldi del dipendente e la gira alla finanziaria. Ci sono poi casi disperati che non è possibile aiutare. Ramojno usa una metafora: “Abbiamo chi viene da noi magari con 2 mila euro di reddito familiare e 100 mila euro di debito. E non lo sa perché non ha mai sommato quanto resta del mutuo di casa alle rate dell’elettrodomestico o dell’auto. A loro possiamo solo dare consigli”.

La Fondazione antiusura Crt opera in Piemonte da 10 anni: si sono rivolte oltre 4.500 famiglie, le pratiche deliberate sono state 800 con oltre 10,7 milioni di prestiti.