Iniziative di fine anno

Il presidio di Libera di Cuneo propone due appuntamenti a Dicembre:
Mafie nella Granda“, con il procuratore Francesca Nanni e il
Cineforum contro le mafie“.
Ingresso libero e gratuito.

Ricordiamo che il cineforum di lunedì 1 Dicembre è annullato.

Mafie nella Granda

Mercoledì 3 Dicembre, ore 21, si terrà presso la sala Vinay a Cuneo, in via Roma 4, l’incontro aperto al pubblico sulla presenza e sulle forme delle organizzazioni mafiose in provincia di Cuneo.

All’incontro, promosso con l’obiettivo di analizzare presenza, forme radicamento delle organizzazioni criminali nella provincia di Cuneo, partecipano in qualità di relatori Francesca Nanni (procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cuneo), Valentina Sandroni (referente Coordinamento provinciale cuneese di Libera e avvocato dell’Ufficio legale di Libera) e Fabrizio Mossetti (avvocato di parte civile per il Comune di Chivasso nei processi Minotauro e Colpo di coda che si è concluso in questi giorni con oltre mille anni di carcere comminati agli ultimi 12 imputati nel troncone di una delle più grandi inchieste sulla ‘ndrangheta in Piemonte).
La serata è promossa con il patrocinio del Comune di Cuneo.

Centopassi

Lunedì 15 dicembre alle ore 20.45 ci sarà la proiezione del film “Centopassi” del 2000, presso la sede nel centro incontri 2 in piazza Secondo Reggimento Alpini (qua), sotto la scuola media.

Regia di Marco Tullio Giordana.
Scheda del film

Alla fine degli anni Sessanta a Cinisi, un piccolo paese siciliano, la mafia domina e

controlla la vita quotidiana oltre agli appalti per l’aeroporto di Punta Raisi e il traffico della droga. Il giovane Peppino Impastato entra nel vortice della contestazione piegandola, con originalità, alle esigenze locali. Apre una piccola radio dalla quale fustiga con l’arma dell’ironia i potenti locali fra i quali Zio Tano (Badalamenti). Peppino verrà massacrato facendo passare la sua morte per un suicidio.
La regia non si limita a proporci un film di ricostruzione storico-ambientale. Va oltre suggerendoci, con soluzioni di montaggio e con scelte di scenografia, da un lato il clima di soggezione psicologica a cui neppure Peppino può sottrarsi (da piccolo ha avuto modo di chiedersi perché l’auto dello zio Cesare è stata fatta saltare in aria) e dall’altro la progressiva solitudine in cui il protagonista viene a trovarsi nel momento in cui quasi più nessuno lo sostiene. Ricordandoci che ‘dopo’ tutti sono bravi a partecipare al lutto. ‘Dopo’ però.

Ordine natalizio del Gruppo di Acquisto Solidale

“LiberaTerra” Cuneo

Ultimi giorni per aderire all’ordine natalizio dei prodotti biologici dalle cooperative di LiberaTerra, dalle terre confiscate alle mafie!
I prodotti arriveranno nei primi giorni di dicembre.

Per info: gasliberaterracuneo@gmail.com

La Siciliana ribelle

In programmazione la proiezione del film “La Siciliana ribelle” del 2009.

Regia di Marco Amenta.
Scheda del film

Il film è liberamente ispirato alla vera storia di Rita Atria.
Rita Mancuso è la figlia di un boss mafioso molto rispettato, Don Michele Mancuso, nei primi anni ottanta. Il giorno della sua prima comunione assiste all’assassinio del padre. Anni dopo, quando Rita ha già 17 anni, anche suo fratello Carmelo verrà ucciso. Decisa a vendicarsi degli omicidi, si reca alla procura di Palermo, portando con sé, come prove, i diari che aveva scrupolosamente annotato sin da bambina con l’intento di fare arrestare gli assassini del padre e del fratello: da quel momento Rita diventa una testimone fondamentale per le indagini già in corso da tempo, ma è anche sulla lista di persone da uccidere. Fuggendo dal suo paese, rientrerà nel “Programma Protezione Testimoni” e sarà trasferita a Roma, nella massima segretezza.
Grazie al suo prezioso aiuto, la polizia cattura le persone da lei accusate e da tempo ricercate. Ma quando crede che tutto stia andando per il meglio, il giudice che aveva seguito il suo caso fin dall’inizio, che per lei era diventato come un secondo padre, viene ucciso dall’esplosione di un’autobomba.
Rita, nello sconforto della sua solitudine e nel totale abbandono, contro le normative di massima segretezza che avrebbe dovuto rispettare, chiama il fidanzato Vito che aveva lasciato in Sicilia, rivelando la sua posizione. Ma quando, parlando con lui, capisce che l’unica via d’uscita per lei verso una vita normale è quella di ritrattare tutto in modo da fare scarcerare i mafiosi suoi compaesani, si getta dal balcone sotto gli occhi del suo fidanzato.